LA PRIMA ED UNICA GENERALE DONNA ITALIANA.

contessa piera gatteschi fondelli

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  1. BASE OVEST
     
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    la Contessa Piera Gatteschi Fondelli.Nata a Pioppi in Toscana all’inizio del Novecento. Suo padre muore prima della sua nascita;si trasferisce a Roma alla vigilia della grande guerra.fin dal 1921, si iscrive al Fascio di Combattimento di Roma; il 19 ottobre 1922 prende parte al congresso che si svolge a Napoli e il 28 ottobre la ventenne Piera è a capo di un gruppetto di venti donne che formano la “squadra d’onore di scorta al gagliardetto” e con loro partecipa alla Marcia su Roma.Le sue doti organizzative la portano a diventare ispettrice della Federazione dell’Urbe, occupandosi dell’Opera Nazionale Maternità e infanzia, della Croce Rossa, delle colonie estive. Ma sulla politica prevale l’amore: nel 1936 lascia tutto per seguire in Africa l’Ingegner Mario Gatteschi che ha sposato e che dirige i lavori della strada Assab-Addis Abeba.Quando, tre anni dopo, rientra in Italia, Mussolini la nomina Fiduciaria dei Fasci Femminili dell’Urbe che conta 150.000 iscritte. Nel 1940 diventa Ispettrice Nazionale del Partito. Dopo il 25 Luglio, Piera si rifugia dai suoceri nel Casentino, mentre il marito, tornato in Africa come combattente, è in Kenia prigioniero dagli inglesi.Ma non è da lei nascondersi e stare in disparte: quando viene informata che Mussolini è stato liberato e ha fondato la Repubblica Sociale italiana nel Nord, Piera si trasferisce a Brescia e avvia una nuova collaborazione con Alessandro Pavolini, il Segretario del Partito.
    Qui, alla fine del 1943, la Gatteschi manifesta al Duce il desiderio delle Donne Fasciste di avere un ruolo più incisivo nella difesa del paese. Il progetto è appoggiato da Pavolini e accettato da Graziani. Servono uomini per la guerra e le donne diventano necessarie per assisterli e per sostituirli nei tanti ruoli non di prima linea.Il 18 aprile 1944 nasce il Servizio Ausiliario Femminile (Saf) nel quale affluiscono giovani donne di tutte le condizioni sociali. Il regolamento voluto da Piera, nominata generale di brigata, è rigido: niente pantaloni, niente trucco, niente fumo, nessuna concessione al cameratismo. La Gatteschi vuole che nessuno pensi alla sue ragazze come a delle esaltate o le ritenga di facili costumi: patriottismo e moralità sono le basi su cui intende costruire la nuova realtà delle donne soldato che però vuole molto femminili. «Non volevo un esercito di amazzoni» dirà molti anni dopo «ma di ausiliarie, di sorelle dei combattenti». Le ausiliarie prestano assistenza infermieristica negli ospedali militari, lavorano negli uffici e alla propaganda, allestiscono posti mobili di ristoro per la truppa.Nell’arco di dodici mesi 6.000 giovani donne partecipano ai sei corsi di addestramento, che si svolgono prima a Venezia e poi a Como; soltanto dopo venivano assegnate ai Comandi.Dopo il 25 aprile 1945 il Saf si dissolve e Pavolini suggerisce di distruggere tutta la documentazione per evitare vendette. Piera cerca di mettere in salvo le sue ragazze, ma lei stessa vive in clandestinità per circa un anno, prima in un convento, poi in un manicomio, trasferendosi successivamente in Abruzzo con il marito, nel frattempo tornato dalla prigionia e che morirà nel 1947. A lei resta la nipote Teresa Tirinnanzi, che aveva perso entrambi i genitori e che considera una figlia. Negli anni Sessanta si dedica all’organizzazione di viaggi turistici per i giovani del Movimento sociale italiano. Legge molto, ha una vasta cultura ed è appassionata di pittura. Quando muore, nel 1985, Mia Pavolini, che era stata la più giovane ausiliaria della Rsi, scrive: "Se la vita è movimento, lotta, delusioni, entusiasmo, fede, tenerezza, rabbia o dolore, interessarsi a tutto, sapersi meravigliare, estasiare, commuovere, e saper capire ed aiutare con amore, saper ridere e saper piangere, se tutto ciò è vita, tu eri la vita".
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    il Testamento Politico del generale di brigata gatteschi fondelli:
    "La mia vita non è stata facile, ma comunque dedicata tutta idealmente alla patria, al Fascismo nel quale ho creduto fermamente per la sua alta concezione di vita, fatta di giustizia sociale e di onestà. Andare verso il popolo. Ho vissuto il periodo più bello della Nostra Patria, il Ventennio di Mussolini. Ebbi l'onore della Sua fiducia e credo di aver fatto fino in fondo il mio dovere nel ricoprire gli alti incarichi che mi furono affidati, servendo l'Italia con onestà e fervore"

    dovremo aspettare ancora per oltre dieci anni,affinche l'italia abbia una donna generale di una forza armata e attualmente il massimo grado che hanno e capitano.
    la rsi in ambito forze armate fu anche molto innovativa,l'esempio lo abbiamo con la decima mas e la generale gatteschi,che penso sia stata anche la prima in ambito europeo e non.
    unico problema per anni poco e stato detto,come poco fu detto per le donne in divisa dell'rsi che sono state e lo sono,le pioniere delle attuali donne in divisa.
     
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  2. HUSKY2
     
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    molto curioso, forse tra qualche anno riavremo i generali donne
     
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1 replies since 9/5/2008, 14:10   439 views
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